PREMESSA

Stiamo vivendo un momento difficile, sotto diversi aspetti. L'emergenza COVID-19 ha colpito duramente il nostro paese ed il resto del mondo. Dobbiamo reagire, combattere con energia positiva con gli strumenti giusti, per vincere questa sfida.

Le preoccupazioni sono tante: siamo in pensiero per i nostri cari, per il lavoro, per la nostra salute ma non dobbiamo lasciarci prendere dallo sconforto. Possiamo trovare una nuova serenità, un rinnovato senso di socialità, famiglia e unità.

Un esperto professionista potrà aiutarti con grande umanità e professionalità, sarà un aiuto prezioso da questo momento in avanti.

#SOSstarebene

#andràtuttobene

Riparti con #SOSstarebene

01

Chiamaci

Per ricevere un sostegno gratuito per vincere le paure. Chiamaci al numero

011.19211681
02

Accoglienza

La Dott.ssa Bassi, psicologa clinica, accoglierà la tua richiesta e convoglierà la persona alla psicologa/o dell’area di competenza professionale.

03

Scegli come

Potrai chiamare o essere chiamato, nel modo in cui preferisci. Al primo incontro ti verrà inoltrato il documento per il trattamento dati.

04

Confidati

Inizierai un percorso personalizzato per raggiungere una nuova serenità e un rinnovato senso di unità sociale.

IL SERVIZIO #SOSstarebene

La Onlus “Equilibra per il Benessere Sociale", nata al fine di promuovere lo sviluppo, il benessere e la salute dell'individuo e della comunità, vuole contribuire attivamente all'emergenza in atto nel nostro Paese, offrendo un servizio gratuito di supporto psicologico a distanza per tutti i cittadini . Il servizio attivo sul territorio nazionale, è rivolto a tutti coloro che sentono la propria condizione di difficile gestione e necessitano dell’aiuto di un professionista. È possibile contattare un numero dedicato per poter ottenere una prestazione professionale gratuita a distanza.

Risponderà la Dott.sa Silvia Bassi , psicologa clinica, che con grande calore umano e professionalità, accoglierà la richiesta e convoglierà la persona alla psicologa/o della relativa area di competenza: ( es. se è una mamma a una psicologa esperta sui problemi dell’infanzia e dell’adolescenza, ecc..), si può chiamare o essere richiamati.
I professionisti disponibili sono N.15, le ore di consulenza che si possono utilizzare sono circa 700.

CONSULTA LE AREE DI INTERVENTO

La consulenza finalizzata al benessere psicologico delle persone, avverrà attraverso colloqui a distanza, mediante l'uso del telefono fisso/cellulare e/o videochiamate. Le prestazioni verranno offerte a titolo gratuito dall’Associazione Equilibra per il Benessere Sociale Onlus.

DETTAGLIO MODALITÀ DI ACCESSO AL SERVIZIO:

Il soggetto potrà ricevere oralmente le informazioni contenute nell’informativa scritta, ad inizio telefonata. Lo psicologa/o acquisirà l’indirizzo e-mail al quale invierà il Modulo di informativa.

Il soggetto, ricevuta l'e-mail con il Modulo, potrà confermare via e-mail (in mancanza di questa con un messaggio di testo whatsapp sul cellulare) di aver letto l’Informativa, accettarne il contenuto ed esprimere il consenso al trattamento dei propri dati personali anche particolari (relativi allo stato di salute).

Il messaggio da formulare è:
“Spett.le Dott./Dott.ssa …, dichiaro di aver ricevuto l’informativa privacy integrale relativa al servizio Supporto Psicologico a distanza, a fronte dello scambio telefonico avuto con il Dott/Dott.ssa …, durante il quale ho ricevuto l’informativa orale e fornito il mio contatto e-mail allo scopo di ricevere la comunicazione sottostante ed allegata. Con la presente dichiaro, pertanto, di aver compreso ed accettato quanto espresso nell’informativa, esprimendo il consenso alla prestazione indicata ed al trattamento dei dati relativi al mio stato di salute per le finalità indicate nel documento. Data e firma.”

Il COVID-19

Il virus responsabile dell'epidemia che stiamo vivendo è un nuovo ceppo di coronavirus che, in base alle informazioni diffuse dal Ministero della salute sul sito governativo www.salute.gov.it,  non era mai stato identificato nell'uomo.

La denominazione COVID-19 è l'abbreviazione di coronavirus desease 2019, dove “CO” sta per corona, “VI” per virus, “D” per disease (in inglese malattia) e “19” indica l'anno in cui si è manifestato. Questo è il nome attribuito dall'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e comunicato alla stampa, l'11 febbraio 2020, dal Direttore generale dell'Oms Teodros Adhanom Ghebreyesus.

Si tratta di un virus che colpisce, principalmente, il tratto respiratorio inferiore, che si diffonde attraverso il contatto con le goccioline del respiro delle persone infette. Il virus provoca una serie di sintomi descritti come simil-influenzali tra cui: febbre, tosse, respiro corto, dolore ai muscoli e stanchezza. Alcune persone si infettano ma non sviluppano alcun sintomo. Nei casi più gravi può verificarsi una polmonite, un'insufficienza respiratoria grave, un'insufficienza renale e, in alcuni casi, la morte. Chi si ammala gravemente e presenta difficoltà respiratorie ha bisogno del ricovero in ambiente ospedaliero. Le persone più suscettibili alle forme gravi sono gli anziani e chi ha malattie pre-esistenti, quali diabete e malattie cardiache.

Un modo per ridurre il rischio di infezione è mantenere una corretta igiene delle superfici e delle mani e rispettare le misure di isolamento previste dal Governo. Non esiste un trattamento specifico per la malattia. La terapia è basata sui sintomi del paziente. I vaccini sono in fase di studio.

Il Coronavirus ha diverse sembianze: di tipo biologico, ma anche di tipo cognitivo, affettivo e sociale; queste ultime sono più nascoste perché non si possono misurare con un termometro. In questa situazione emergono pensieri negativi e ci troviamo costretti a occuparci delle nostre emozioni, soprattutto di quelle spiacevoli, come paura, ansia, tristezza, noia.
In particolare, la paura anche se vissuta spesso come negativa, è un'emozione intensa, ma necessaria. Abbiamo paura anche perché abbiamo bisogno di avere una percezione di controllo sulle nostre vite: si ha paura di quello che non si conosce e il Coronavirus rientra in questa categoria.

Ad oggi, molte notizie legate a questo evento sono descritte dai media e dalla rete in modo sensazionalistico. In questi casi accade che la paura percepita sia maggiore rispetto agli effettivi pericoli. La paura può alterare la percezione delle emozioni e rendere più difficile superare il momento..
Inoltre, il Coronavirus può renderci insicuri, sia perché il virus non lo possiamo vedere con i nostri occhi (non sappiamo se siamo stati contagiati o meno, o se lo siano le persone che ci circondano), sia perché non siamo in grado di sapere, nel caso venissimo contagiati, che tipo di decorso questa malattia potrà avere su di noi.
Come sostiene l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), in una breve raccolta con suggerimenti su come gestire lo stress, la prima cosa da ricordare è che «è normale sentirsi tristi, stressati, confusi, spaventati e arrabbiati», e che «un modo utile per sentirsi meglio è telefonare a una persona cara di cui ci si fida».

Precauzioni da adottare per contenere il contagio

  • Lava spesso le mani, oppure usa gel e disinfettanti con almeno il 60% di alcool. Questa è la chiave per prevenire l'infezione.
  • Non toccare occhi, naso e bocca, perché rappresentano la porta d'ingresso per il virus.
  • Copri la bocca e il naso con dei fazzoletti monouso quando starnutisci o tossisci, altrimenti usa la piega del gomito.
  • Evita contatti ravvicinati e luoghi affollati.
  • Mantieni la distanza di almeno un metro dalle altre persone.
  • Evita strette di mano, abbracci o baci fino a quando questa emergenza sarà finita.
  • Usa la mascherina solo se sospetti di essere malato o assisti persone malate.

Cosa fare se si sospetta di essere stati contagiati

Se stai male e hai sintomi compatibili con quelli del coronavirus:

  • Non andare in ambulatorio o in Pronto Soccorso, perché potrebbe essere pericoloso per terzi o per il personale sanitario.
  • Contatta, invece, il tuo medico di base o il 1500 (il numero di pubblica utilità sul nuovo coronavirus) e il 112 o il 113 solo se strettamente necessario.

Le Regioni hanno attivato dei numeri verdi dedicati, per rispondere alle richieste di informazioni sulle misure urgenti per il contenimento e sulla gestione del contagio del nuovo coronavirus in Italia.

Numeri verdi regionali

Rispettare i provvedimenti e le indicazioni ufficiali delle Autorità di Sanità Pubblica è importante per la tua salute, quella dei tuoi cari e del tuo paese.

#SOSstarebene: consigli pratici

L'Associazione Onlus “Equilibra per il Benessere Sociale”, in collaborazione con la Dott.ssa Silvia Bassi – Psicologa Clinica - propone un “vademecum” che vuole rappresentare un aiuto concreto per gestire e ridimensionare le emozioni quando (in forma individuale e/o collettiva) diventano ingestibili. Si tratta di uno strumento utile per riorganizzare il proprio mondo interno (la mente) ed esterno (la persona inserita nella vita quotidiana).

1. Contribuire attivamente alla lotta al coronavirus

Pensare che stare a casa sia un atteggiamento passivo e costrittivo potrebbe aumentare la frustrazione, la sensazione di impotenza e rabbia. Al contrario, stare a casa è dare attivamente un contributo alla lotta al coronavirus. Esserne consapevoli aiuta a sentire che si ha maggior controllo e potere su quello che sta succedendo e sulla propria vita. Un modo per riscoprire che le proprie azioni hanno un effetto positivo anche sugli altri, proponendo solidarietà e tutela alle persone che oggi sono più vulnerabili.

2. Selezionare accuratamente e diffondere fonti informative attendibili.

L'odierna situazione di emergenza sanitaria mondiale ha offerto la possibilità, anche a persone non esperte in materia, di diffondere e divulgare notizie non attendibili. Bisogna attenersi ai fatti e selezionare scrupolosamente solo fonti ufficiali e attendibili!

Per cercare le fonti ufficiali, oltre alle testate nazionali, i link da consultare sono:

3. Evitare di trascorrere giornate intere alla ricerca di informazioni sul coronavirus

Circoscrivere al massimo due volte al giorno la lettura di notizie e informazioni sul coronavirus, selezionando accuratamente le fonti, diminuendo l'uso dei social network ed evitando i messaggi e le catene allarmanti. Molte persone potrebbero avere difficoltà ad attenersi a questo limite, perché si ritrovano a vivere nelle zone dei focolai e ricercano costantemente informazioni, perché magari i loro cari sono risultati malati. C'è da dire che la ricerca compulsiva di informazioni è dettata dal vano tentativo di controllare la paura che, come abbiamo visto precedentemente, è normale e funzionale in certi casi ma, se diventa ingestibile, porta all'aumento di pensieri negativi, stress ed emozioni spiacevoli. Attenersi a questo limite aiuterà sicuramente a ridimensionare i pensieri negativi che affollano la mente durante la giornata.

4. Combattere i momenti di tristezza, ansia e scoraggiamento

La pandemia che stiamo vivendo è un evento non ordinario che può portare a forti e intense emozioni. È importante rimanere in contatto con le proprie emozioni, anche se intense, ancorandole però a quello che succede nel “qui ed ora”, ovvero al presente. Questo aiuta a contestualizzare quello si prova, ridimensionando le emozioni ingestibili, al fine di riacquisire strategie efficaci per risolvere i problemi. Inoltre, avvicinarsi emotivamente online e verbalizzare il proprio stato emotivo alle persone di cui ci si fida è un'ulteriore risorsa per arginare le proprie preoccupazioni. Ricordare che non si è soli: questa condizione finirà. Relazionarsi agli altri è fondamentale per stare bene sia a livello biologico che psicologico. L'obbligo di ridurre i contatti di persona non vuol dire rinunciare ai rapporti: comunicare con videochiamate, messaggi vocali, anziché sms o e-mail, aiuta a sentirsi meno soli. Si possono organizzare aperitivi e cene, o pause caffè, su Skype, Google Hangouts, Google Meet o Whatsapp, con amici e parenti. Questo è un buon modo per mantenere viva la socialità.

5. Tecniche per gestire l'ansia

Alcune tecniche pratiche che aiutano a gestire i momenti più acuti di ansia possono essere:

  • Rallentare il flusso dei pensieri, concentrandosi su una cosa sola o contando con calma, cercando di visualizzare i numeri contati un secondo alla volta.
  • Allontanarsi dagli stimoli negativi: ad esempio ricercare in una stanza oggetti o ricordi piacevoli, che possono aiutare a trovare la tranquillità perduta.
  • Respirare lentamente dal naso, buttando fuori l'aria dalla bocca in modo controllato; entrare in contatto con il proprio corpo e le sue sensazioni.

6. Strutturare le giornate

Strutturare le proprie giornate, pianificandole, è fondamentale per avere un controllo sulla vita quotidiana e per far sì che il proprio tempo trascorra più velocemente. Ci sono attività che solitamente non si riescono a svolgere perché si è molto impegnati, presi dal lavoro, dai figli, etc. In questo momento si può fare tutto ciò che si è sempre deciso di rimandare, come ad esempio, leggere un libro, guardare film, dedicarsi alla cucina, fare lavori in casa o in giardino, etc.. La pianificazione è essenziale per scandire il tempo delle giornate, prima regolato da attività lavorative, sociali, etc.. È importante continuare a organizzare il tempo dell'isolamento per non rischiare di renderlo infinito e senza regole: svegliarsi, lavarsi e vestirsi è fondamentale per partire con il piede giusto!

7. Mantenersi in forma

Fare attività fisica, da soli o con un gruppo online, è un modo per mantenere il corpo e la mente attivi anche dentro casa. Tra le varie attività, ballare, ad esempio, aiuta a restare in forma, ma anche a divertirsi e a scaricare la tensione di questo periodo. In questo tempo di quarantena è molto importante mantenere un'alimentazione equilibrata, ricca di alimenti freschi, evitando gli eccessi per garantire al nostro organismo un sistema immunitario efficiente e reattivo. Il cibo è la nostra prima medicina, soprattutto quando si parla di prevenzione.

8. Aiutare i nostri cari nella gestione del panico

Per poter aiutare qualcuno è importante capire con quali risorse ci si avvicina all'altro. Se non si conoscono i propri limiti, si rischia di fare del male a sé stessi e, secondariamente, anche ai propri cari: può succedere di innervosirsi o di preoccuparsi senza riuscire a sostenere l'emozione dell'altro e, quindi, risultare inefficaci. L'empatia può essere d'aiuto in questi casi; riguarda la capacità di mettersi nei panni dell'altra persona, astenendosi dal giudicarla, ma riconoscendo le sue emozioni e comunicandogliele. Incoraggia i tuoi cari con frasi come: “Capisco come ti senti”, “Può capitare a tutti in questa situazione sentirsi agitati, alle volte senza sapere il perché”, oppure “Non so bene cosa dire in questo momento, ma sono felice tu abbia sentito di condividerlo con me”, “Ti sono vicino”. L'empatia consente di mettersi in contatto con gli altri, mantenendo la calma e facendo sentire all'altro che si è al suo fianco.

9. Comunicare con i bambini

Per poter tranquillizzare e dare informazioni corrette a un bambino è importante gestire prima le proprie emozioni. La modalità di gestione delle emozioni da parte dei genitori è fondamentale: come faccio a calmare mio figlio se sono io il primo a essere spaventato? I bambini imparano principalmente imitando l'adulto; quindi, non bisogna negare di aver paura, sia perché più si nega un'emozione più questa si intensifica, sia perché sarebbe un inganno dire il contrario (e con i bambini gli inganni durano poco!). Bisogna far sentire che si è in grado di gestire e affrontare le emozioni.

Spesso, quando i nostri figli sono spaventati cerchiamo di dare loro spiegazioni (sdrammatizzando, dicendo che non succederà niente, etc.) per bloccare un'emozione spiacevole, ma ciò non è funzionale. È invece davvero utile lasciargli uno spazio per esprimere quello che sta provando. Si potrà poi dire: “Capisco che hai paura”, “Mi rendo conto, ti vedo spaventato”.  Solo se l'adulto accoglie la sua emozione, il bambino capisce che questa non è così pericolosa. Possiamo offrire un “modello di gestione della paura” portando degli esempi tratti dalla vita reale come: “Mamma/papà quando ha paura pensa a…”, “Mamma/papà quando ha paura fa…”, “Quando io avevo la tua età facevo così…”. I giochi, le storie, i disegni rappresentano strumenti utili a esprimere e condividere le emozioni per affrontare la paura. Disegnare vuol dire tirare fuori l'emozione spiacevole: “Facciamo un disegno del Coronavirus e poi lo scarabocchiamo tutto?”. Per molti bambini questo momento può essere vissuto come una vacanza, ma molti di loro sono spaventati, in uno stato di allerta. Per contenere le emozioni di tuo figlio è anche molto importante organizzare la sua giornata mantenendo un programma e una routine: dai giochi, ai compiti, agli orari in cui il bambino può usare tablet e computer.

10. Comunicare con gli adolescenti

Per gli adolescenti è difficile cogliere il significato e il valore delle regole e dei divieti, anche per ciò che riguarda l'ambito sanitario. L'isolamento forzato è vissuto, comunque, come una rinuncia: non si può uscire con gli amici, con il partner e questo porta ad avere molte difficoltà con i membri della famiglia. È importante che i genitori colgano questa difficoltà e ne siano consapevoli, che non perdano la pazienza quando l'adolescente, che è in una fase di ribellione e criticità, cerca di rompere le regole o se la prende con i genitori.  È comprensibile che i figli adolescenti si incupiscano o si arrabbino se non escono di casa: i ragazzi molto giovani tendono a preoccuparsi dei pericoli concreti e molto poco di quelli ipotetici o immateriali.

Tuttavia, la quarantena potrebbe diventare un'occasione per avvicinarsi al mondo di un figlio adolescente. I genitori conoscono poco il mondo dei loro ragazzi, giocano raramente con loro e non sono informati sugli eroi dei videogiochi amati, sui cantanti preferiti, etc. È importante instaurare con loro un dialogo autentico attraverso attività interessanti da fare insieme e che solitamente non si ha tempo di svolgere (guardare insieme un film, ascoltare la musica, suonare uno strumento musicale, etc).

Anche i nostri figli stanno provando a dare un senso a quello che sta succedendo. Ascoltiamoli, leggendo insieme le notizie dalle fonti ufficiali e magari commentandole. Diamo loro ruoli e compiti da fare in casa, per responsabilizzarli e coinvolgerli in un programma familiare condiviso. Lasciamo ai nostri figli degli spazi (nella loro stanza o virtuali) che siano privati e che tutelino la loro intimità.

11. Comunicare con gli anziani

Prendersi cura degli anziani durante l'emergenza Coronavirus è una priorità per molte famiglie, essendo la categoria più a rischio, sia a livello medico che psicologico. Essi si trovano ad affrontare l'isolamento costretti a cambiare le loro abitudini di vita e relazionali. L'impossibilità all'incontro quotidiano con i propri parenti e amici può essere molto doloroso, perché questi rappresentano degli elementi cardine del benessere e della salute mentale dell'anziano.

È importante in questo momento sentirli al telefono in modo quotidiano (anche tramite videochiamata). Il contatto quotidiano risulta fondamentale per contrastare l'isolamento e rallegrare loro l'umore, aiutandoli a trascorrere le giornate più velocemente. Sapere che qualcuno pensa a loro li aiuta a trascorrere più serenamente la quarantena. Possiamo fare per loro la spesa online, come anche aiutare concretamente qualche anziano che abita vicino casa nostra.

12. I centri anti-violenza NON chiudono

La quarantena è un momento difficile per tutti, ma maggiormente per le donne vittime di violenza. All'obbligo di restare chiusi in casa, per molte donne si aggiunge la difficoltà di condividere gli spazi con un partner violento. La convivenza forzata di questo periodo può essere un pericoloso detonatore sul fronte della violenza domestica. In caso di necessità consigliamo di rivolgersi al numero della Polizia 113, dei Carabinieri 112, all'Help Linea Telefono Rosa 1522. Se non si ha la possibilità di parlare a voce perché, a causa dell'emergenza COVID-19, si è a contatto 24h con il partner violento, è comunque possibile contattare online la chat del telefono rosa, dove rispondono tempestivamente diverse operatrici. Le donne non sono sole, l'unica via d'uscita è quella di denunciare e chiedere aiuto senza vergognarsi o avere paura , in qualsiasi momento.

Finito questo momento, perché prima o poi finirà, niente sarà più come prima,
ma il ricordo di chi c'era e ha fatto qualcosa di veramente utile alla comunità resterà nella mente di ogni persona.
Equilibra, come sempre, vuole essere vicina alla gente!

CONTATTACI

Usa questo form per metterti in contatto con noi:

Richiedi informazioni